Alimentazione

La formulazione delle razioni per i caprini viene messa in atto con l'impiego del software di razionamento “Assis.T Alimentazione” (CRPA – MiPAF 2002). La procedura prevede il calcolo dei fabbisogni in ciascuna fase fisiologica e la formulazione della migliore razione possibile che soddisfi tali fabbisogni. Il bilanciamento della razione avviene sopratutto sulla base della sostanza secca, dell'energia e delle proteine.

La correttezza della formulazione viene poi controllata anche in termini di concentrazione di alcuni principi nutritivi, in particolare energia, fibra e proteine. Successivamente si effettua la somministrazione degli alimenti, nella maggior parte dei casi attraverso la miscelazione e distribuzione con carro unifeed, ad eccezione dell'erba che, nei periodi in cui è presente in azienda, viene pascolata direttamente dagli animali.

A differenza di quanto accade con gli ovini da latte, per i quali il pascolo rappresenta la razione base, per i caprini dell'azienda Coni esso rappresenta un complemento alla razione unifeed in quanto gli animali pascolano per brevissimi periodi di tempo durante la giornata. Nonostante questo, anche una piccola quota di pascolamento è importante perché consente un approvvigionamento di sostanza secca e principi nutritivi a basso costo.

Svezzamento
L'alimentazione nella fase di svezzamento è particolarmente delicata in quanto l'animale passa da una nutrizione esclusivamente lattea ad una basata su alimenti solidi. In questa fase il rumine acquisisce gradualmente la propria funzionalità, per cui bisogna evitare stress alimentari dovuti all'impiego di alimenti poco digeribili. Il razionamento è basato sopratutto su foraggi di graminacee di buona qualità (per esempio un fieno di loietto particolarmente fine) e su mangimi concentrati al 18-20% di proteina grezza. Una particolare attenzione meritano sicuramente gli alimenti fibrosi (foraggi), che sono i maggiori responsabili dello sviluppo del rumine e la cui qualità e digeribilità sono fondamentali per la futura funzionalità di questo importante organo dell'apparato digerente.

Accrescimento
La fase di accrescimento va dal terzo al sesto-settimo mese di vita ed è caratterizzata da un rapido sviluppo corporeo; essa tuttavia si protrae successivamente anche nelle fasi di gestazione e di lattazione. L'alimentazione passa gradualmente da quella tipica dello svezzamento a quella che caratterizza l'animale adulto. Per quanto riguarda i foraggi, in genere si impiegano fieni misti di graminacee e leguminose e si iniziano ad abituare le caprette al pascolamento per brevi periodi di tempo (al massimo mezz'ora al giorno).

I concentrati devono contenere meno proteine (circa 16%) rispetto a quelli impiegati in svezzamento e devono essere di buona qualità e digeribili. Normalmente si inseriscono in razione anche una quota di cereali (mais, orzo, avena) o di granella di leguminose (piselli, favino), preferibilmente macinati (da miscelare nell'unifeed umido) o fioccati per aumentarne la digeribilità. Si possono inoltre iniziare ad utilizzare, nella razione unifeed, gli insilati di mais e di erba in quantità moderate per favorire il corretto sviluppo della flora microbica ruminale.

Durante l'accrescimento l'animale raddoppia all'incirca il proprio peso corporeo (indicativamente da 20 a 40 kg) e ingerisce in media 1,2 – 1,5 kg di sostanza secca, costituiti per metà da foraggi e per l'altra metà da concentrati. E' importante, in questa fase, far crescere gli animali senza farli ingrassare, perché un eccessivo ingrassamento potrebbe avere ripercussioni negative sulla comparsa dei calori e sulla fertilità.

Gestazione
Se la fase di accrescimento è stata gestita correttamente, le caprette raggiungono un peso corporeo adeguato per la prima monta e gravidanza già al sesto-settimo mese di vita. Sia per le caprette alla prima gestazione che per le capre secondipare e pluripare, l'alimentazione viene variata due-tre settimane prima dei salti (flushing alimentare), attraverso l'impiego di alimenti che garantiscono un maggiore apporto energetico (ad esempio l'orzo in granella o fioccato), minerale e vitaminico (in questo caso tramite mangimi concentrati), tutti fattori importanti nella comparsa dei calori, nella concentrazione di questi ultimi e nell'attecchimento embrionario.

La prima parte della gestazione (primi tre mesi) non è particolarmente impegnativa per la capra in quanto il feto si accresce in maniera molto limitata. In questo caso l'alimentazione per la gestazione si scosta di poco da quella di mantenimento, anche se bisogna ancora tener conto del fatto che le pluripare stanno ancora producendo latte. Successivamente, negli ultimi due mesi, la capra va in asciutta ed il feto si accresce velocemente, per cui le esigenze nutritive di gravidanza aumentano rapidamente.

Nella pratica questo si traduce in un impiego gradualmente crescente di concentrati, oltre che di foraggi di buona qualità somministrati a volontà. L'ingestione alimentare aumenta fino a 1,6 – 1,8 kg di sostanza secca, che vengono soddisfatti per circa un terzo con fieno e pascolo, un terzo con insilato di mais e un terzo con somministrazione di concentrati. Questi ultimi, in particolare, devono contenere oltre che un buon apporto di energia anche una fonte proteica di buona qualità, un'alta concentrazione in sali minerali e vitamine e possibilmente anche un buon contenuto in grassi. Se l'apporto nutritivo dei concentrati non è sufficiente, si fa ricorso ad integratori alimentari.

Lattazione
Dopo il parto inizia la fase di lattazione. Le esigenze nutritive dipendono principalmente dalla quantità e qualità (contenuto in grasso e proteine) del latte prodotto, dall'eventuale accrescimento in peso (primipare), dal clima e dalla distanza percorsa per raggiungere il pascolo e tornare in stalla. La prima parte della lattazione (45-60 giorni) è caratterizzata da una bassa ingestione alimentare, in quanto il rumine è ancora “ostacolato” dall'utero in fase di regressione e non è al massimo della propria capacità. Le esigenze nutritive aumentano rapidamente in corrispondenza del raggiungimento del picco di produzione di latte, per cui nei primi due mesi la razione è ancora abbastanza concentrata e ricalca in linea di massima quella praticata in gravidanza, ad eccezione delle quantità di alimenti che sono via via crescenti.

La seconda fase è caratterizzata da una produzione di latte costante e si protrae per diversi mesi, fino alla successiva gravidanza. Il rumine riacquista completamente il proprio volume e quindi è possibile massimizzare anche l'ingestione di foraggi. Il bilanciamento della razione deve essere molto accurato per evitare problemi sanitari (dismetabolie) e per evitare che con la sottoalimentazione o sovralimentazione si abbiano rispettivamente un calo della produzione di latte o l'ingrassamento degli animali (negativo per la fertilità e perché fa aumentare i costi di produzione senza benefici, visto che il grasso corporeo non è un prodotto commercializzabile).

La terza fase coincide generalmente con la prima fase della gravidanza ed è caratterizzata da una produzione di latte decrescente, fino ad arrivare all'asciutta negli ultimi due mesi di gravidanza. Nel razionamento bisogna tener conto delle minori esigenze nutritive dovute al calo della produzione di latte, sempre al fine di evitare un eccessivo ingrassamento (che in questo caso potrebbe causare problemi quali la tossiemia gravidica o la chetosi subito dopo il parto). In una capra adulta in lattazione, l'ingestione alimentare supera mediamente i 2 kg di sostanza secca, fino ad arrivare anche a 2,5 – 2,7 kg nei soggetti di grossa mole. Gli alimenti più comunemente utilizzati in lattazione per soddisfare le esigenze nutritive sono il fieno di loietto, il fieno di medica, il silomais, un mangime composto e, in alcuni periodi dell'anno, l'erba da pascolo.

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